Risarcimento danni
La tematica del risarcimento danni è trasversale a molteplici ambiti giuridici, potendosi presentare in diverse e varie circostanze la problematica della riparazione dei pregiudizi patiti.
Se in certi casi determinare l’oggetto di una richiesta risarcitoria appare relativamente semplice, come per l’ipotesi di un’immediata perdita patrimoniale, ben più spesso la questione si complica e le regole che governano il diritto al risarcimento si svelano in tutta la loro complessità.
Innanzitutto, affinché possa esservi una richiesta risarcitoria, non è sufficiente individuare una responsabilità in capo a un soggetto, poiché civilisticamente è indispensabile anche che si sia effettivamente concretizzato un pregiudizio.
Quindi si pone il problema di individuare quali siano i pregiudizi risarcibili e ciò sia rispetto a quelli patrimoniali che a quelli di tipo non patrimoniale; per questi ultimi, in particolare, i confini della risarcibilità si presentano ben più stretti che nei primi. Altra grande problematica, poi, è quella della quantificazione dei pregiudizi che verosimilmente si produrranno in futuro, anche in questo caso dovendosi distinguere tra quelli aventi natura patrimoniale e quelli di tipo non patrimoniale.
Per quanto attiene poi allo specifico oggetto della richiesta risarcitoria, idealmente l’ordinamento giuridico dovrebbe consentire di ripristinare la situazione preesistente al pregiudizio verificatosi, ma ciò non sempre è possibile, quindi, da una tutela c.d. in forma specifica, si può passare a una tutela c.d. per equivalente monetario, cioè all’individuazione di una somma di denaro che possa ritenersi adeguata a ristorare i danni (anche se non patrimoniali) verificatisi e che si verificheranno.
A tutto questo, infine, si deve accompagnare il complesso procedimento di compensazione delle perdite connesse al trascorrere del tempo, dal momento in cui il pregiudizio si è verificato sino a quello in cui avviene l’effettiva ristorazione. Qui diviene necessario distinguere tra obbligazioni di valuta, cioè aventi ad oggetto fin da principio una somma di denaro, per le quali si potranno chiedere gli interessi monetari di mora, dalle obbligazioni cc.dd. di valore per le quali invece sarà dovuta l’attualizzazione del valore monetario (rivalutazione monetaria) e, se del caso, gli interessi monetari cc.dd. compensativi.
Questi sono solo alcuni degli aspetti connessi al delicato tema del risarcimento danni, ma già da queste prime battute si può intuire la grande complessità di tali questioni. Ebbene, poiché in molti casi l’adeguatezza della tutela di un diritto o di un interesse passa per l’effettivo ristoro che dello stesso si riesce ad ottenere, è evidente il ruolo fondamentale assunto da una gestione competente della parte risarcitoria, al fine di consentire la migliore tutela delle proprie posizioni giuridiche.